giovedì 17 aprile 2008

Vivere le beatitudini

Vivere le beatitudini

La nostra salvezza è solo n Gesù "Fate quello che vi dirà" (Gv.2,5)
Perchè siano una cosa sola (Gv. 17,11)

-Io non voglio niente altro che voi troviate GESU'
- In Lui troverete GIOIA, PACE, AMORE e tutto
il BENE di cui avete bisogno e che cercate.


La nostra fede va tenuta in piedi da due pilastri: la Parola di Dio e il Magistero della Chiesa. La Parola di Dio è quella che ci rivela Gesù stesso, il Verbo fatto carne, e deve abitare nei nostri cuori affinché il nostro pensiero possa essere ispirato da Essa.
Infatti, è solo la Parola che ci conduce alla fede, accanto a questa c'è il Magistero della Chiesa che
da 2000 anni nutre le nostre anime.
Chi non conosce la Parola di Dio, non conosce neanche Gesù.
Attingiamo forza da questa Parola, leggiamo i Vangeli e le lettere di San
Paolo. Noi siamo chiamati ad essere un lievito buono nella società e non il lievito dei farisei. Teniamo a mente sempre quello che ha detto Gesù: "Senza di me non potete fare nulla"...
Fratelli amatissimi, rimaniamo nel Signore...non camminiamo da soli. Nutriamoci tutti i giorni della Parola di Dio e del Pane degli Angeli. La nostra identità deve essere cristocentrica .
In sintesi, dobbiamo essere radicati in Lui. Dio ci chiama, ha bisogno di noi, di persone che si lascino usare per diffondere il Suo Regno.
Non restiamo muti... Dio ha detto che se non parliamo noi, parleranno le pietre. Il Signore chiama anche noi nella Sua Vigna, attingiamo forza nell'eucarestia, viviamo uniti alla Chiesa e vedrete che solo così possiamo vivere la gioia delle beatitudini.

Maria Maistrini

1 commento:

don Nicola Salsa ha detto...

Essere poveri significa banalmente non essere ricchi. Cosa significa allora il suo contrario? Chi è ricco di spirito? Sul subito essere ricchi di spirito non sembra una cosa così negativa, ma Gesù lodando il suo contrario ci pone in una prospettiva nuova.
La fede non è passare da un meno ad un più, ma il suo contrario. L'uomo parte già come autosussistente e attraverso l'incontro con Dio deve perdere questa falsa illusione e così passare da un più ad un meno, dall'essere ricco di spirito all'essere povero di spirito.
Significa fare spazio a Dio, svuotando la propria vita di tutto ciò che abusivamente ne occupa il posto e ci ingolfa in una falsa felicità.
Per gli antichi il peccato è mancare il bersaglio, sbagliare la mira (traduzione letterare di hamartia = peccato): ogni volta che ci arricchiamo di uno spirito sbagliato manchiamo obiettivo e ci allontaniamo da Dio.