Esaltazione della Santa Croce
FestaBIOGRAFIA
La croce, già segno del più terribile fra i supplizi, è per il cristiano l’albero della vita, il talamo, il trono, l’altare della nuova alleanza. Dal Cristo, nuovo Adamo addormentato sulla croce, è scaturito il mirabile sacramento di tutta la chiesa. La croce è il segno della signoria di Cristo su coloro che nel Battesimo sono configurati a lui nella morte e nella gloria. Nella tradizione dei Padri la croce è il segno del Figlio dell’uomo che comparirà alla fine dei tempi. La festa dell’esaltazione della croce, che in Oriente è paragonata a quella della Pasqua, si collega con la dedicazione delle basiliche costantiniane, costruite sul Golgota e sul sepolcro di Cristo.
MARTIROLOGIO
Esaltazione della Santa Croce, quando l’Imperatore Eraclio, vinto il Re Cosroa, la riportò dalla Persia in Gerusalemme.
DAGLI SCRITTI...
Dai «Discorsi» di sant’Andrea di Creta, vescovo
La croce è gloria ed esaltazione di Cristo
Noi celebriamo la festa della santa croce, per mezzo della quale sono state cacciate le tenebre ed é ritornata la luce. Celebriamo la festa della santa croce, e così, insieme al Crocifisso, veniamo innalzati e sublimati anche noi. Infatti ci distacchiamo dalla terra del peccato e saliamo verso le altezze. E’ tale e tanta la ricchezza della croce che chi la possiede ha un vero tesoro. E la chiamo giustamente così, perché di nome e di fatto é il più prezioso di tutti i beni. E’ in essa che risiede tutta la nostra salvezza. Essa é il mezzo e la via per il ritorno allo stato originale.
Se infatti non ci fosse la croce, non ci sarebbe nemmeno Cristo crocifisso. Se non ci fosse la croce, la Vita non sarebbe stata affissa al legno. Se poi la Vita non fosse stata inchiodata al legno, dal suo fianco non sarebbero sgorgate quelle sorgenti di immortalità, sangue e acqua, che purificano il mondo. La sentenza di condanna scritta per il nostro peccato non sarebbe stata lacerata, noi non avremmo avuto la libertà, non potremmo godere dell’albero della vita, il paradiso non sarebbe stato aperto per noi. Se non ci fosse la croce, la morte non sarebbe stata vinta, l’inferno non sarebbe stato spogliato.
E’ dunque la croce una risorsa veramente stupenda e imareggiabile, perché, per suo mezzo, abbiamo conseguito molti beni, tanto più numerosi quanto più grande ne é il merito, dovuto però in massima parte ai miracoli e alla passione del Cristo. E’ preziosa poi la croce perché é insieme patibolo e trofeo di Dio. Patibolo per la sua volontaria morte su di essa. Trofeo perché con essa fu vinto il diavolo e col diavolo fu sconfitta la morte. Inoltre la potenza dell’inferno venne fiaccata, e così la croce é diventata la salvezza comune di tutto l’universo. La croce é gloria di Cristo, esaltazione di Cristo. La croce é il calice prezioso e inestimabile che raccoglie tutte le sofferenze di Cristo, é la sintesi completa della sua passione. Per convincerti che la croce é la gloria di Cristo, senti quello che egli dice: «Ora il figlio dell’uomo é stato glorificato e anche Dio é stato glorificato in lui, e lo glorificherà subito» (Gv 13, 31-32). E di nuovo: «Glorificami, Padre, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse» (Gv 17, 5). E ancor: «Padre glorifica il tuo nome. Venne dunque una voce dal cielo: L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò» (Gv 12, 28), per indicare quella glorificazione che fu conseguita allora sulla croce. Che poi la croce sia anche esaltazione di Cristo, ascolta ciò che egli stesso dice: Quando sarò esaltato, allora attirerò tutti a me (cfr. Gv 12, 32). Vedi dunque che la croce é gloria ed esaltazione di Cristo.(Disc. 10 sull’Esaltazione della santa croce; PG 97, 1018-1019. 1022-1023)
Alcuni testi del Vespro Bizzantino.
La Croce esaltata invita tutta la creazione a cantar inni alla passione immacolata di Colui che su di essa fu innalzato: sulla Croce Egli mise a morte chi aveva dato la morte, risuscitò i morti e, purificatili, li rese degni, nella sua misericordia ed infinita bontà, di vivere nei cieli… Mosè ti ha prefigurato estendendo le braccia verso l’alto e mettendo in fuga il tiranno Amalek, o Croce veneranda, vanto dei fedeli, sostegno dei martiri, ornamento degli apostoli, difesa dei giusti, salvezza di tutti i santi. Per questo alla vista della tua esaltazione, il creato si rallegra e glorifica Cristo, la cui estrema bontà ha riunito per te ciò che era diviso.
Venite, fedeli, adoriamo il legno vivificante: su di esso Cristo, Re della gloria, stese le braccia e ci risollevò alla beatitudine iniziale di cui aveva spogliato il nemico… Venite, fedeli, adoriamo il legno grazie al quale siamo giudicati degni di schiacciare le teste dei nemici invisibili. Venite, famiglie tutte delle genti, veneriamo con i nostri canti la Croce del Signore…
Adoriamo la tua Croce, Signore, e glorifichiamo la tua santa risurrezione.
DA VEDERE (links esterni):
Mon. Benedettini
Nessun commento:
Posta un commento